Sandra Lucbert


Il linguaggio ci modella più di quanto noi lo modelliamo. Partendo da questo assunto, Sandra Lucbert ha inventato un genere: usa la letteratura per smontare tutti quei linguaggi – finanziario, politico, mediatico – che producono “la normalizzazione di un ordine di dominio”, infondendoci la sensazione che le cose siano sempre state così e non possano essere altrimenti. Con i suoi testi lucidi e cesellati – in particolare i recenti Personne ne sort les fusils, Le ministère des contes publics e Défaire voir. Littérature et politique – Sandra Lucbert crea una vera e propria macchina per pensare, utilizzando le figure letterarie per rendere visibili i fenomeni fondamentali all’opera nella nostra società. Dialoga con lei Fabio Pusterla.

Nata nel 1981, Sandra Lucbert si è laureata all’École Normale Supérieure e ha conseguito un master in psicologia a Paris VII. I suoi ultimi tre libri si concentrano sul capitalismo finanziario come apparato di iscrizione discorsiva, normativa e impulsiva. Il suo primo romanzo, La Toile (Gallimard, 2017), utilizza i codici del romanzo epistolare per rivelare come la digitalizzazione di massa produca un’organizzazione politica ed economica collegandosi direttamente ai corpi. Personne ne sort les fusils (Seuil, 2020) e Le ministère des contes publics (Verdier, 2021) possono essere descritti come opere di intervento letterario: il primo si basa sul processo di France Télécom e denuncia il linguaggio disumanizzante del capitalismo neoliberista; il secondo su un oggetto mediatico, un’edizione speciale di un programma di attualità dedicato al debito pubblico. Rifacendosi alla teoria freudiana dei sogni, ma anche al “mondo meraviglioso” di Alice nel Paese delle meraviglie e a Madame Bovary, Sandra Lucbert descrive il “make-up” del discorso egemonico volto a far accettare l’inaccettabile. Al linguaggio anestetizzante e manipolatorio dei servitori dell’economia, Lucbert risponde con la letteratura: formule affilate come bisturi per sviscerare il gergo e l’inganno, per smascherare il raggiro e “ristabilire i predicati cancellati”. Il suo libro più recente è Défaire Voir. Littérature et politique (Éditions Amsterdam, 2024).


Domenica 15.09

NESSUNO TIRA FUORI I FUCILI

SANDRA LUCBERT
CON FABIO PUSTERLA

Teatro Sociale
 17:00-18.30

Lingua: francese con cuffie per la traduzione simultanea in italiano

È necessario assemblare un dispositivo ottico. Per vedere in prosa. Si tratta di dare occhi al pensiero, o almeno una vista migliore, tramite combinazioni di parole che facciano da proiettori, occhiali o lenti d’ingrandimento. «Alla maniera degli oculisti. Il trattamento […] della prosa […] non è sempre piacevole. Quando è finito, il medico dice: Ora guardi. Ed ecco che il mondo […] ci appare completamente diverso da prima, ma perfettamente nitido». Dice Proust, che si stupisce di essere lodato per aver usato un microscopio ne La Recherche quando invece ha usato un telescopio: per identificare le leggi sociali. Le leggi sociali si vedono in tutto, si dicono ovunque.
Anch’io in questo libro mi occupo di ciò che è invisibile per l’eccessiva presenza. Ho dovuto armeggiare con questi telescopi-microscopi che possono rendere visibile ciò che non vediamo, e siccome non è un compito facile, ho cercato l’aiuto di alcuni famosi ottici-prosatori. A questi ho aggiunto tutto ciò che potevo fabbricare da sola per estendere la superficie visibile – pensabile – dei meccanismi che ci muovono.
Si è confermato che il trattamento della prosa non è sempre piacevole.

Sandra Lucbert da Personne ne sort les fusils, Seuil, 2020
trad. Babel Festival


Biglietti

Biglietti acquistabili qui sul sito o all’infoPoint davanti al teatro
Giornaliera: Fr. 20.-/AVS, AI Fr. 15.-/studenti gratuito
Sabato + domenica: Fr. 30.-/AVS, AI Fr. 25.-/studenti gratuito
Sabato + domenica + sostegno Babel: a partire da Fr. 50.- (solo infoPoint)
Monte Carasso e Tenda Babel: gratuito
cineBabel: Fr. 12.-/10.-/8.-/6.-/studenti gratuito

Selezionando uno dei due giorni, si aprono le varie opzioni, compresi i pass per sabato + domenica


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