Adam Zagajewski
L’ordinario e il sublime
Due saggi sulla cultura contemporanea
«Per Zagajewski la poesia e il pensiero hanno a che fare con il vederci chiaro. Le sue poesie celebrano quei rari momenti in cui intravediamo un mondo da cui sono state sollevate tutte le etichette… Indispensabile». Charles Simic
Nel Novecento l’ironia è stata una delle risorse fondamentali per contrastare la retorica del potere e ogni forma di magniloquenza. Ma al giorno d’oggi il distacco ironico, ormai divenuto l’atteggiamento dominante, sembra smorzare programmaticamente ogni aspirazione verso qualcosa di più elevato, mentre l’ardore e il sublime hanno perso di considerazione in tutti gli ambiti dell’umano, perfino nella letteratura e nelle arti.
In questi saggi Adam Zagajewski mostra come la vita sa contenere i termini più distanti senza nessuna contraddizione, e come l’arte possa esprimere al meglio la nostra natura di esseri «collocati “nel mezzo”, tra la nostra terra, il nostro ambiente circostante, concreto, materiale, che pensiamo di conoscere bene, e la trascendenza, il mistero».
Zagajewski non ha paura di servirsi di termini desueti per ragionare su qualcosa di urgente: come riappropriarci di una realtà più ampia, che comprende anche l’ordinario e l’ironia, senza tuttavia promuoverli a unica certezza.
Edizioni Casagrande
Collana «Alfabeti Babel»
anno 2012 – pp.80
ISBN 9788877136459