Fabio Pusterla
Sandra Lucbert ha inventato un genere: usa la letteratura per smontare tutti quei linguaggi – finanziario, politico, mediatico – che producono «la normalizzazione di un ordine di dominio», dandoci l’impressione che le cose siano sempre state così e non possano essere altrimenti. Con i suoi testi lucidi e cesellati – in particolare, Personne ne sort les fusils, Le ministère des contes publics e Défaire voir. Littérature et politique – Sandra Lucbert crea una vera e propria macchina per pensare, utilizzando le figure letterarie per rendere visibili i fenomeni fondamentali all’opera nella nostra società. Dialoga con lei Fabio Pusterla.
Fabio Pusterla è nato nel 1957 a Mendrisio, nel Canton Ticino, e vive ad Albogasio, sulla sponda italiana del lago di Lugano. Come poeta ha esordito nel 1985 con la raccolta Concessione all’inverno pubblicata da Casagrande, cui sono seguiti Bocksten (1989), Le cose senza storia (1994), Pietra sangue (1999), Folla sommersa (2004), Corpo stellare (2010), Argéman (2014), Tremalume (2022), tutti editi da Marcos y Marcos, nonché la raccolta Le terre emerse. Poesie scelte 1985-2008 (Einaudi, 2009). Fra le sue traduzioni, si ricordano quelle di numerose raccolte poetiche e prose di Philippe Jaccottet, tra le quali Il barbagianni e l’ignorante (Einaudi, 1992), E tuttavia. Note dal botro (Marcos y Marcos, 2006) e La ciotola di Morandi (Casagrande, 2007). È inoltre autore delle raccolte di saggi Il nervo di Arnold. Saggi e note sulla poesia contemporanea (Marcos y Marcos 2007) e Una goccia di splendore. Riflessioni sulla scuola nonostante tutto (Casagrande 2008). Tra i principali riconoscimenti: il Premio Montale (1986), il Premio Schiller (1986, 2000, 2010), il Premio Dessì (2009); i Premi Prezzolini (1994), Lionello Fiumi (2007) e Achille Marazza (2008) per la traduzione letteraria; il Premio Gottfried Keller (2007), il Premio Svizzero di Letteratura (2013) e il Premio Napoli (2013) per l’insieme dell’opera, il Premio alla carriera “Vito Moretti” per la poesia (2021).
Domenica 15.09
Lingua: francese con cuffie per la traduzione simultanea in italiano
È necessario assemblare un dispositivo ottico. Per vedere in prosa. Si tratta di dare occhi al pensiero, o almeno una vista migliore, tramite combinazioni di parole che facciano da proiettori, occhiali o lenti d’ingrandimento. «Alla maniera degli oculisti. Il trattamento […] della prosa […] non è sempre piacevole. Quando è finito, il medico dice: Ora guardi. Ed ecco che il mondo […] ci appare completamente diverso da prima, ma perfettamente nitido». Dice Proust, che si stupisce di essere lodato per aver usato un microscopio ne La Recherche quando invece ha usato un telescopio: per identificare le leggi sociali. Le leggi sociali si vedono in tutto, si dicono ovunque.
Anch’io in questo libro mi occupo di ciò che è invisibile per l’eccessiva presenza. Ho dovuto armeggiare con questi telescopi-microscopi che possono rendere visibile ciò che non vediamo, e siccome non è un compito facile, ho cercato l’aiuto di alcuni famosi ottici-prosatori. A questi ho aggiunto tutto ciò che potevo fabbricare da sola per estendere la superficie visibile – pensabile – dei meccanismi che ci muovono.
Si è confermato che il trattamento della prosa non è sempre piacevole.
Sandra Lucbert da Personne ne sort les fusils, Seuil, 2020
trad. Babel Festival
Biglietti
Biglietti acquistabili qui sul sito o all’infoPoint davanti al teatro
Giornaliera: Fr. 20.-/AVS, AI Fr. 15.-/studenti gratuito
Sabato + domenica: Fr. 30.-/AVS, AI Fr. 25.-/studenti gratuito
Sabato + domenica + sostegno Babel: a partire da Fr. 50.- (solo infoPoint)
Monte Carasso e Tenda Babel: ingresso gratuito
cineBabel: Fr. 12.-/10.-/8.-/6.-/studenti gratuito
Selezionando uno dei due giorni, si aprono le varie opzioni, compresi i pass per sabato + domenica